Per il post di oggi, sono andato a calcolare il rendimento, compreso di dividendi, delle azioni Marr dal 2005 ad oggi.

Immaginando di aver acquistato azioni della Marr nel 2005 al prezzo di 6,5 euro per azione, ci saremmo ritrovati ad incassare, il primo anno, un dividendo pari a 0,32 centesimi ad azione. Equivalente al 5% lordo sull’investimento.

Ad oggi, le azioni della Marr sono quotate ad un prezzo di 19,5 euro per azione. Questo prezzo ci avrebbe dato sull’acquisito iniziale una performance del 200%.

Considerando anche i dividendi incassati, la nostra performance totale lorda sarebbe stata del 426%.

Ma come è possibile che una società poco conosciuta, e spesso snobbata rispetto ai grandi nomi, possa fare performance del genere?

La risposta a mio avviso è una sola: ha un business semplice e una barriera all’ingresso nel suo mercato di riferimento.

Non sono le scalate di Amazon o google, ma rimane sempre un rendimento superiore al 10% annuo (senza contare i dividendi).

La magica evoluzione dei dividendi una cedola più alta di quella del mercato. 

Ecco i dividendi dal 2005 ad oggi:

(Immaginando sempre l’acquisto al prezzo di 6,5 euro per azione, il rendimento da incasso cedola sarebbe stato pari a:

  • 2005:   0,32         5%
  • 2006:   0,36         5,55%
  • 2007:   0,4           6,2%
  • 2008:   0,43         6,6%
  • 2009    0,43         7.05%
  • 2010:   0,46         7,7%
  • 2011:   0,5           8,3%
  • 2012:   0,54         8,3%
  • 2013:   0,58         8,93%
  • 2014:   0,58         8,93%
  • 2015:   0,62         9,55%
  • 2016:   0,66         10%
  • 2017:   0,70         10,7%
  • 2018:   0,74         11,4%
  • 2019:   0,78         12%

(Numeri ovviamente al lordo, da cui va decurtata la tassazione attuale pari al 26%.)

 

Come potete vedere il capitale ogni anno si va ad aggiungere al capitale iniziale. Si potrebbe anche reinvestire nella medesima società o magari in altre, così da creare un effettivo interesse composto.

 

Anche le azioni semplici e monotone possono dare soddisfazioni.