Ho già parlato di Brembo in un altro post, nonostante ciò, ho deciso di scrivere altri due articoli sulla società.

Quello di oggi sarà più semplice rispetto al prossimo, che tratterà nello specifico della nascita della Brembo.

Spulciando il sito dell’azienda, ho trovato una sezione dedicata alla Moto Gp, nella quale veniva raccontata la storia del Motomondiale negli ultimi 32 anni.


Su 32 vincitori ben 27 montavano freni Brembo.

Non nascondo di essere un appassionato di Moto Gp, ma mi ha molto incuriosito il dato relativo alla percentuale di moto che usano impianti frenanti Brembo.


Nel 2018, per la terza stagione consecutiva, il 100% dei piloti usa componenti della Brembo.

L’uso dei freni in una competizione del genere è fondamentale, la famosa “staccata” di cui si sente spesso parlare è uno degli aspetti più importanti all’interno di una gara motociclistica.

Ragionando un secondo si vede con chiarezza il vantaggio competitivo che la società si è creata.

La parola freni viene immediatamente associata a Brembo, come quando spiegai il vantaggio competitivo della Nutella, nome che ha quasi completamente sostituito il vero prodotto, la cioccolata spalmabile.

Per introdurre al meglio questo concetto “rubo”, le parole di 50 anni di Brembo in un libro, che spiegano questo fenomeno nel seguente modo:

Questa è anche la storia di un marchio che è riuscito a trasformare un componente meccanico in un valore, un simbolo emozionale in cui il consumatore si identifica. Quando un oggetto entra a far parte dell’immaginario va a modificare il vocabolario, attivando una sorta di metonimia per cui il marchio va a sostituire il nome dell’oggetto in sé. E oggi Brembo è sinonimo di Freno. Sono molti i marchi italiani che sono riusciti ad esportare questo valore nel mondo, ma un conto è farlo con oggetti d’arredo o d’abbigliamento, altro è farlo con un componente meccanico nato solo per assolvere una funzione.

I freni Brembo hanno saputo anticipare e accompagnare l’evoluzione di auto e moto, che nel corso dei decenni sono divenuti oggetti legati alla sfera emotiva, oggetti con i quali comunicare la propria personalità”

Ma è davvero così diffuso questo concetto?


Chiunque sia appassionato di moto conosce questo componente, è perfettamente entrato nella mente di tutti noi, addirittura se si cerca la parola “Brembo” su Facebook esce una pagina, che ho trovato molto divertente e particolare, San Brembo, dove vengono pubblicati video e immagini spettacolari del mondo delle moto.

Tra le informazioni della pagina c è una poesia molto simpatica che vi lascio qua sotto:

San Brembo nostro, che stai a Bergamo,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo impianto,

sia fatta la tua funzione

come in pista così in strada.

Dacci oggi

la nostra staccata quotidiana,

rimetti a noi le pastiglie nuove,

come noi le rimetteremo

ai nostri successori,

e non ci indurre in lunghi rettilinei,

ma in dei bei misti.

AMEN!!!

E’ ovviamente una pagina comica e di intrattenimento, ma spiega da vicino l’importanza di Brembo per i propri clienti.

E’ importante sia per i specialisti, che lo usano per migliorare le prestazioni dei piloti, sia per l”uomo comune“, che sapendo di averli all’interno della propria moto o auto, si sente più al sicuro.

Negli anni questi freni sono arrivati a simboleggiare valori come affidabilità e qualità, andando a creare in giro per il mondo dei veri e propri fan di Brembo.

Primo su tutti, un grande campione della Moto Gp, Valentino rossi.  

Pensate che  Rossi, dal suo primo Gp vinto in carriera (Gp Repubblia Ceca 1996 della 125) fino ad oggi, ha usato solo ed esclusivamente freni Brembo, che sia anche questa la chiave del suo successo?

Nel prossimo post su Brembo parlerò dell’inizio della storia, con un aneddoto molto interessante che ho trovato sempre nel libro “50 anni di Brembo in un libro”.