Otto anni fa Mario Draghi, allora governatore della Banca centrale europea, pronunciava una frase entrata nella storia dell’economia europea: “Whatever it takes”, ovvero “costi quel che costi”. Oggi queste parole, che preannunciavano un intervento poderoso di politica monetaria, entrano anche nell’enciclopedia Treccani.

PERCORSO DIGITALE TRECCANI

L’Istituto della Enciclopedia Italiana ha infatti pubblicato un percorso linguistico dedicando una “voce” proprio alla frase coniata da Draghi. Parole poi seguite dai fatti, che oggi sono utilizzate da uomini politici e delle istituzioni per annunciare interventi decisi finalizzati a risolvere situazioni complesse, costi quel che costi, appunto. La redazione digitale di Treccani ha dunque riconosciuto non solo l’importanza nella storia dell’economia, ma anche in quella della lingua, dell’ex governatore della Banca d’Italia. Non a caso, Mario Draghi viene definito dalla Treccani “il più importante uomo di stato europeo dell’ultimo decennio”.

LA SITUAZIONE NEL 2012

Ma per quale motivo quella frase è così importante? Per capirlo è necessario ricostruire il contesto storico. Nel 2012 l’Europa si trova nel pieno della cosiddetta “crisi del debito”, con i paesi “periferici” dell’Eurozona – Italia, Spagna, Portogallo e Grecia – in grave difficoltà. Gli interessi pagati da questi paesi per finanziare il proprio debito sono molto elevati, e ciò mette a repentaglio la tenuta dei conti pubblici. Lo spread tra Btp decennali italiani e Bund tedeschi della stessa durata arriva a 500 punti base (oggi siamo intorno ai 170 punti) e i sistemi bancari rischiano seriamente di saltare.

LE PAROLE DI DRAGHI

Nel pieno della bufera anti-euro che si leva da molte parti del continente, il 26 luglio 2012 Mario Draghi si presenta alla Global Investment Conference di Londra e pronuncia le seguenti parole: “Within our mandate, the ECB is ready to do whatever it takes to preserve the euro. And believe me, it will be enough”, ovvero “nell’ambito del nostro mandato, la BCE è pronta a fare tutto il necessario per preservare l’euro. E credetemi, sarà abbastanza”.

TASSI A ZERO E QUANTITATIVE EASING

Parole che riescono a rassicurare i mercati, poi seguite da un intervento di politica monetaria mai visto prima in Europa con tassi portati a zero e massicci acquisti di obbligazioni governative (quantitative easing) che permettono ai paesi in difficoltà di respirare. Otto anni fa Mario Draghi annunciava con fermezza la volontà di salvare l’euro, e oggi, nonostante le difficoltà di questo periodo, possiamo dire che ci sia riuscito.

Articolo di Financialounge