Il mio benchmark di riferimento è principalmente il mercato europeo (come indici di borsa). Da sempre ho investito in questa area geografica per due motivi principali:

  1. Studio molti titoli italiani
  2. Ho avuto più facilità a recepire informazioni

Negli ultimi 5 anni il mercato europeo ha avuto una crescita media modesta che si è quasi completamente azzerata con la crisi del covid-19.

  • L’eurostoxx 50 è passato da 3600 a 2900.
  • Il dax 30 da 11700 a 11000
  • Il ftse mib da 23000 a 18000
  • Il mid cap italia è passato da 33000 a 31000
  • Il sotto indice tedesco Mdax è in positivo del 12%

Insomma, se si prendono in considerazione le variazioni negli ultimi 5 anni i rendimenti si sono quasi azzerati.

La mia performance pre crisi era arrivata ad più 110% (circa) in 5 anni che ovviamente è sceso al di sotto del 100% a causa di questa crisi.

La differenza tra la mia performance e quella della media degli indici europei dove ho investito è considerevole. Questo mi da fiducia di essere sulla strada giusta per il mio portafoglio di lungo periodo.

E’ molto probabile che quest’anno chiuda il mio primo anno in rosso da quando investo.

I cali di Marr, Notorious pictures e Krones (le 3 aziende più grandi nel mio portafoglio) sono considerevoli e in linea con il mercato (tranne Marr che sta sottoperformando).

Nonostante questo non ho la minima intenzione di scaricare posizioni solo perché il mercato è in discesa anzi, sto incrementando quote nelle società che più mi piacciono.

Nel lungo periodo si vedrà se la mia strategia sarà vincente o meno.

Mi sto avvinando anche al mercato americano (studiando come sempre le aziende dalla a alla z) ma per il momento ne sto fuori data la mia indole ad approfondire in maniera puntigliosa ogni singola azienda.

Ho sempre spiegato che prima o poi avrei passato un anno in rosso e che avrei tenuto le mie posizioni in ottica di lungo periodo o fino a che non ci sia stato un buon rendimento dalle azioni in portafoglio.

La crisi che stiamo vivendo ha avuto e avrà un impatto importante sugli utili aziendali, ci saranno meno dividendi distribuiti e cali di fatturato.

Ma le principali aziende che ho in portafoglio (ad eccezione di Notorious dove i motivi dell’investimento sono altri) hanno posizioni dominanti nel loro mercato e forti possibilità di uscire dalla crisi e tornare a crescere.

Non ho aziende a prezzi esagerati ma tutte a sconto rispetto al loro valore intrinseco con un margine di sicurezza adeguato.

Sto sempre più distaccandomi dalle quotazioni giornaliere e mensili per orientarmi sempre più sul lungo periodo, definendo così la mia realtà da investitore e non da speculatore. Non saprei dirvi quando le aziende che ho in portafoglio recupereranno e se dovessi scommettere direi che ci possano essere ulteriori cali (anche se abbiamo assistito al calo più veloce della storia con picchi di meno 40 sugli indici, performance in media con le crisi economiche della storia passata).

Sto cercando di gestire al meglio la parte emotiva con i mie soliti riti: sigaro, bagni caldi, tanta lettura e un forte lavoro personale.

Devo accettare la possibilità di passare anni in rosso per poi vedere i miei investimenti dare i loro frutti sul lungo periodo.

Ci tengo infine a ringraziarvi per il continuo sostegno e per il numero di persone sempre in crescita che mi segue sia sul blog che su tutti i social.

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Un saluto Andrea Troiani