Premessa

Non voglio in nessun modo essere polemico ne tanto meno esprimere nessun tipo di giudizio.

Voglio semplicemente darvi un altro punto di vita sulle due società, di cui molto probabilmente in questi giorni avrete sentito parlare a causa degli aggiornamenti dei rating sui conti italiani.

Chi sono Moody’s e Standard & Poor’s?


Moody’s e Standard & Poor’s sono due società di rating, tra le più famose al mondo se non le più famose e blasonate.

Ecco qui una definizione trovata su bancheitalia.it:

“Le Agenzie di Rating svolgono un ruolo rilevante poiché si occupano di “valutare” soggetti emittenti di strumenti finanziari e prodotti di natura finanziaria. Attraverso un lavoro di analisi, queste agenzie verificano che Banche e Istituti, ma anche Aziende e imprese, emittenti di titoli e strumenti finanziari siano effettivamente capaci di rimborsare gli investimenti dei loro clienti. Ma, come accennato, anche gli stessi prodotti vengono analizzati nella loro qualità. Il giudizio espresso da queste Agenzie di Rating segue la forma B-, B, BB, A-, A, AA.”

Cosa è accaduto e perché?


Moody’s e Standard & Poors hanno pagato rispettivamente 864 milioni di dollari e 1,5 miliardi di dollari in seguito ai rispettivi accordi con le autorità americane.

Gli accordi sono stati chiusi sulla base della veridicità delle accuse da parte delle autorità americane di aver gonfiato il rating dei mutui ipotecari “tossici” che hanno contribuito a dar vita alla crisi del 2008.

L’aver trovato un accordo in denaro non è di per se un ammissione di colpevolezza, ma troviamo l’ammissione da parte di Moody’s di non aver seguito i suoi normali standard di giudizio.

Ma qual’è il motivo di tale comportamento? la risposta è molto più semplice di quanto pensiate:

L’unico motivo per cui un’agenzia di rating dovrebbe assegnare ad un titolo estremamente rischioso una bassa probabilità di default è esclusivamente economico.

Infatti erano proprio le banche ad emettere quei titoli su cui poi chiedevano un rating che, grazie alle alte commissioni pagate dalla banche, “regalava” a titoli tossici rating perfetti e a volte anche tripla A.

Come prima esposto non ci fu nessuna ammissione di colpevolezza da parte delle agenzie, ma se si guardano solamente i fatti è difficile credere che non si siano effettivamente gonfiati i rating.

Ognuno di noi è libero di farsi la sua opinione in merito e di andare ovviamente oltre questo breve post, informandosi e cercando di capirne qualcosa di più.

Data la grande pubblicazione di articoli riguardanti il rating sullo stato italiano di questi ultimi giorni ho pensato fosse utile far vedere che anche autorità che sembrano incorruttibili e indipendenti possono avere le loro magagne e che abbiamo il dovere di essere dubbiosi su quello che dicono.