Se leggete i miei articoli e seguite la mia pagina saprete già che in questo 2019 ho effettuato due grandi investimenti in due società europee: Datalogic e Krones Ag.

Come spesso accade in borsa, anche società molto interessanti, competitive e sopratutto leader (o una dei leader) nei rispettivi mercati di riferimento attraversano momenti complessi dovuti a svariati fattori. Dopo i cali recenti delle due società per un rallentamento della crescita e della redditività per Krones ho deciso di investire una parte consistente del mio capitale. Disinvestendo in utile quasi tutte le altre società del mio portafoglio, mettendo una parte in liquidità e mediando le posizioni su queste due società. Come ben sapete non amo troppo la diversificazione, la condivido e il mio obiettivo futuro è un portafoglio con almeno 10 aziende ma in questo preciso momento e dopo il + 22% del 2018 mi sono dovuto adattare alle circostante e procedere in questo modo. Prima della parte discorsiva vorrei con voi condividere un piccolo commento tecnico sui due cali.

Il settore manifatturiero è in contrazione e la situazione mondiale non aiuta di certo società che producono componenti necessarie a completare la catena del valore nella produzione di prodotti finiti. Questo ha portato a cali di circa il 60% per Krones e Datalogic che anche appartenendo a settori diversi sono state penalizzate nello stesso modo. Un calo così grande non si vedeva dalla crisi del 2008 dove ci fu una vera e propria situazione di disagio economico e finanziario.

Krones in quell’anno ebbe utili negativi alla fine de periodo di riferimento. (per farvi meglio comprendere la differenza tra le due situazioni)

Io sto subendo cali a due cifre su entrambe la società questo perché sono entrato (come spesso accade) secondo le mie logiche di prezzo e secondo le mie valutazioni, che danno a queste due società un valore reale decisamente più alto. Insieme al 2016 questo è il momento più complesso che devo affrontare e per la prima volta non è solo una discesa generale ma anche e soprattutto una discesa delle società che ho scelto. Ritengo assolutamente senza senso un calo equivalente a quello del 2008, le situazioni sono molto diverse e le società fanno utile e come nel caso di Datalogic abbassano il loro livello d’indebitamento e investono tutto quello che le è permesso investire.

Come sempre il panico in borsa è all’ordine del giorno, sui vari blog che ogni tanto leggo si trovano commenti catastrofici da fine del mondo, questo è un circolo vizioso che alimenta le vendite. Personalmente ritengo questo comportamento inutile in quanto le qualità delle società si vede proprio in questi momenti, la loro capacità di rialzarsi e di tornare a crescere, la loro forza di leader. Le società non sono grafici che scendono e rompono supporti, sono aziende che producono nella vita reale dei beni e se questi beni serviranno in futuro esse continueranno prima o poi a crescere.

Non è assolutamente facile gestire momenti del genere ma per come sta andando sono molto soddisfatto delle ore passate ad allenarmi alla volatilità e anzi a volte mi preoccupa la mia troppa calma e razionalità, perché alla fine siamo tutti essere umani ed è normale provare emozioni varie, ma in questi casi se non si portano vicino allo zero le complicazioni sono molte.

Negli ultimi 4 anni ho generato una performance del 106% netto che è circa 3-4 volte più ampia rispetto a quella del mercato, questo non mi ha mai però fatto credere di essere più bravo degli altri. Non smetterò mai di ripeterlo: in finanza non esistono maghi , siamo tutti uguali. L’unica cosa che fa la differenza è il metodo, la disciplina e la costanza. Non ho paura di passare anni in negativo, la mia strategia è sempre la stessa acquistare ottime società a buon prezzo ed è quello che ho fatto anche questa volta. La possibilità di arrivare a fine anno con una performance lorda negativa è ormai molto probabile (ripeto lorda non venderei posizioni in perdita). Cosa farò? Continuerò ad investire ad accomunare liquidità e a mediare posizioni se i cali arriveranno ad essere così tanto lontani dalla realtà che sarà impossibile non investire ancora. Per il momento sono fermo attendo e l’orizzonte d’investimento di lungo periodo deve essere l’unica cosa che mi guida.

Quando i momenti sono complessi ricordo la fantastica frase di Lennart Israelsson ““Ho subito cali anche del 70%, ma non vendo quando crolla, si riprende sempre”.

Oppure quella nel libro l’arte della guerra riletta a uso manageriale: “Anche emozioni come ira, avidità, paura e così via vengono considerate in termini negativi nell’arte della guerra perché, secondo Sun Tzu, la vittoria è del guerriero calmo, riservato, imperturbabile, distaccato, non di una testa calda, di un uomo assetato di vendetta o ambizioso”

Oppure semplicemente rileggo il nome del mio blog “fondo Marianna” qui l’articolo. In cui ricordo a me stesso che le emozioni nel mondo della borsa sono nemiche e che se le ho gestite una volta, due volte, tre volte posso farlo anche questa volta, posso farlo anche se la situazione è più complessa. Di certezze ne ho davvero poche nella vita ma di una cosa sono sicuro che non mi fermerò di fronte alle difficoltà nemmeno se sembrano insormontabili.

Concludo dicendo che ogni giorno amplio la conoscenza delle società su cui investo o su cui vorrò investire così da poter scovare un possibile errore di valutazione, perché essendo un essere umano devo sempre valutare il mio operato e stare attento a tutti i difetti che mi rappresentano e che rappresentano gli investitori in generale.

Un saluto Andrea Troiani