Da decenni l’industria del risparmio gestito in Italia non ha subito nessun tipo di evoluzione.

Le banche e le assicurazioni hanno dominato il mercato di questo settore inondando i risparmiatori italiani di commissioni e strumenti assolutamente inefficienti.

Con il nuovo albo dei consulenti finanziari autonomi (gli indipendenti) la situazione è in procinto di cambiare radicalmente.

Il consulente finanziario è in individuo che non ha nessun tipo di mandato e non lavora per nessun mandante. Egli non guadagna un euro dalle commissioni sugli strumenti e quindi non è sollecitato a scegliere strumenti più costosi.

Dato che mi piace sempre mostrare i dati vi riporto una tabella a mio avviso molto significativa:

In questa tabella possiamo osservare come le più famose banche italiane tendono ad utilizzare, per lo più, strumenti della casa, evitando di utilizzare quelli di case terze.

Vi starete chiedendo i motivi di tale scelta e vi posso assicurare che non sono attribuibili alla loro credenza di essere i migliori nel settore.

Ma è solo per un aspetto commissionale.

Se si distribuiscono strumenti della casa c’è più introito per tutti: dal consulente alla banca stessa.

Questo è il principale problema delle banche italiane (per non parlare della costruzione dei portafogli).

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