Lennart Israelsson è nato il 6 febbraio del 1916.

All’età di 13 anni fu costretto a lasciare la scuola e iniziare a lavorare, a causa della crisi americana del 1929 che colpì anche la lontana Svezia.
Iniziò facendo diversi lavori fino a trovare quello che scelse per tutta la vita: il ferroviere.
Nel 1940 il suo stipendio è di 180 corone.
A quel tempo in Svezia l’investimento più diffuso era quello della prima casa, Lennart però non poteva permettersela. L’altra soluzione era di aprire un mutuo, ma qualcosa non lo convinceva, non gli sembrava una grande idea.

Pertanto iniziò a studiare il mercato azionario malgrado la madre fosse contraria a causa della frode di Kreuger avvenuta durante il crollo del 1929 ed alla quale aveva assistito.

Iniziò ad investire, anche se dopo qualche esitazione, nel mercato azionario, con una cifra pari a 74 dollari, relativamente alta se pensiamo che il suo stipendio di quell’anno(1946) era di circa 25 centesimi al giorno.

Non troveremo nella sua storia di investitore ne grandi investimenti ne straordinarie intuizioni, ma solo delle ferree regole e una spolverata di Value Investing.

Le sue capacità mentali gli hanno permesso di creare un portafoglio azionario che, alla fine della sua vita, ammontava a circa 18 milioni di dollari.

Tra le dichiarazioni che ho trovato, due in particolare mi hanno impressionato:

In un intervista a Sveriges radio disse: -“Ho subito cali anche del 70%, ma non vendo quando crolla, si riprende sempre”.


-“Qualche volta il mercato scende tanto da poter acquistare e non lascio che l’opportunità vada sprecata
Anche se non è scritto da nessuna parte, questa è la filosofia di base del Value Investing: non vendere nei momenti difficili e approfittare dei cali del mercato per acquistare quote azionarie.

Possiamo quindi scrivere le “regole” di Lennart Israelsson:
– Le aziende in portafoglio devono essere sane e in crescita 
– I crolli del mercato sono un’opportunità e non un motivo di panico e di uscita dal mercato
– Le aziende che distribuiscono un dividendo più alto sono da preferire
La sua incredibile capacità di non farsi influenzare dalle emozioni è a mio avviso quello che gli ha consentito di avere risultati così straordinari.

Pensate che la media dei suoi rendimenti si aggira intorno ad un 20% lordo annuale, non poco per un uomo che si è fatto completamente da solo e che faceva un altro lavoro, usurante come quello del ferroviere.

Amo la storia di questo signore perché ci fa capire quanto investire nel mercato azionario sia alla portata anche delle persone normali e non solo dei geni, a condizione di seguire delle regole e di non spingersi fuori dalla propria sfera di competenza.

Spesso i “migliori analisti” generano performance inferiori rispetto agli investitori privati, in proposito Warren Buffett una volta disse:

“Wall street è l’unico luogo in cui chi arriva in Rolls-Royce chiede consiglio a chi arriva in metropolitana”



Lennart è mancato il 21 marzo del 2017, all’età di 101 anni.